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Aree verdi
Cave di peperino

Comune: MARINO

Immaginiamo di essere a bordo di una fantastica macchina del tempo e di passare per la futura via dei Laghi in un periodo compreso tra i 100 mila ed i 50 mila anni orsono. Ci troveremmo, come in un film, in una situazione da “kolossal” americano, tra eruzioni vulcaniche, terremoti e vere e proprie esplosioni. Potremmo assistere ad uno spettacolo del tutto sensazionale, in un’atmosfera molto ricca di gas, con temperature superiori ai 300 °C nelle vicinanze delle colate laviche, sotto una pioggia di materiali di diverso tipo: lapilli, scorie e ceneri. Questi stessi detriti, ripresi e trasportati da masse fangose, con il passare del tempo, consolidandosi, hanno costituito quella roccia vulcanica che oggi viene chiamata “peperino”. Le cave di questa pietra, non più attive, si possono osservare lungo la via dei Laghi, all’altezza dell’abitato di Marino.

Caratteristiche naturalistiche dell’area
La storia del Vulcano Laziale cominciò più di 600 mila anni fa con innumerevoli episodi geologici e con una intensa attività esplosiva che è schematizzabile in tre fasi, di cui le prime due hanno interessato l’apparato calderico Tuscolano-Artemisio ed i Campi di Annibale. Il volume eruttato in queste due prime fasi è particolarmente consistente, dell’ordine di alcune centinaia di km3. A queste due fasi più significative ne seguì una terza in cui si verificarono eruzioni esplosive dai crateri precedenti, con una potenza pari a quella di una carica nucleare. Queste esplosioni lanciarono in aria massi, rocce e particelle più fini, formando i crateri che attualmente ospitano i laghi dei Castelli Romani. Il materiale lanciato in aria ricadde sia negli stessi crateri che intorno ad essi, formando gli accumuli dei noti peperini. Le numerose e violente esplosioni che si sono succedute nella fase finale dell’attività del Vulcano portarono ad una distribuzione a strati dei peperini, così come la si può osservare attualmente. L’attività del Vulcano Laziale si chiude intorno ai 20.000 anni fa.

Localizzazione
Le Cave si trovano in via Cave di Peperino, sotto l’abitato di Marino, in prossimità della stazione ferroviaria.

Collegamenti
In automobile: da Roma attraverso la SS. 7 Via Appia (uscita n. 23 del G.R.A.) si procede lungo la Via dei Laghi (S.S. 217) in direzione di Marino e all’altezza del km 5.600, in corrispondenza dell’incrocio con Via Spinabella, si svolta a sinistra per Via Cave di Peperino e dopo circa 200 metri è possibile osservare le cave sulla destra. L’auto si può parcheggiare sulla stessa via, nei pressi del Parco Comunale.
In treno: linea Roma-Albano, con partenza da Roma Termini ogni ora e arrivo a Marino dopo circa trenta minuti (per informazioni sugli orari telefonare al n. verde 848888088, oppure consultare il sito www.fs-on-line.it). La Stazione ferroviaria dista circa 100 m dalle cave.
In autobus: linea Roma-Marino-Via dei Laghi (autolinee Cotral, num. Verde 800431784, tel. 067222153), con partenze da Roma dal capolinea presso la fermata “Anagnina” della metropolitana (linea A) e arrivo a Marino (fermata Via Spinabella) dopo circa 30 minuti.

Tematismo
Geologico

Informazioni per la visita
Per informazioni rivolgersi all’Associazione Pro-Loco di Marino, Via Palazzo Colonna, 7, tel. 069385555. Nel periodo natalizio all’interno di una delle cave viene allestito un suggestivo presepe vivente.

Segnaletica
Non sono presenti indicazioni turistiche (cartelli stradali) per le Cave di Peperino, mentre sono presenti tabelle illustrative in prossimità dell’area di cava.

Per approfondimenti
Siti internet: www.castellionline.com, www.hurricane.it/castelliromani.
Pubblicazioni: AA.VV., 1993. 14 itinerari - Lazio. Guide geologiche regionali, vol. 5. Società Geologica Italiana, Roma.


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