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Aree verdi
Tuscolo

Comune: MONTE PORZIO, GROTTAFERRATA, FRASCATI

Non è un caso che gli antichi Romani avessero scelto di edificare in quest’area le loro splendide ville estive e di posizionare in tale scenario un piccolo teatro. Questo infatti è uno dei punti più spettacolari e panoramici dei Castelli Romani, da dove è possibile osservare la morfologia dell’area centrale del Vulcano Laziale e “leggere” la storia evolutiva del territorio castellano. Infatti il sito del Tuscolo occupa l’estremo promontorio della cerchia Tuscolana-Artemisia e si trova sulla relativa corona del crinale. Alla base della croce del Tuscolo si possono osservare gli affioramenti delle scorie vulcaniche ed individuare le strutture dell’antico cratere. La storia di questo distretto vulcanico iniziò più di 600 mila anni fa. La dorsale Tuscolana con gli omonimi monti è posta ad est dei Colli Albani e rappresenta, insieme con la dorsale Artemisia, situata a sud, quel che resta dell’antica caldera del Vulcano Laziale, nota come “recinto esterno”; che ha avuto origine nella prima fase dell’attività eruttiva.

Caratteristiche naturalistiche dell’area
Nei lembi di bosco che occupano la sommità del monte, si incontra il Bagolaro, noto anche con il nome di “spaccasassi” in quanto le sue forti radici sono in grado di insinuarsi anche tra le rocce in condizioni estremamente difficili e povere di nutrimento. Il suo frutto sembra un piccola ciliegia ed è ricercato per la sua dolce polpa dagli uccelli che provvedono così alla sua disseminazione. Molto caratteristica è la pineta del Tusculum che si estende per oltre due chilometri in leggero pendio, da est ad ovest, completamente esposta a mezzogiorno; è formata per lo più da Pino domestico con presenze significative di Pino marittimo e di Pino d’Aleppo. Del Pino domestico, si conosce l’uso alimentare dei semi, i pinoli, ma lo storico latino Plinio riteneva avessero anche poteri afrodisiaci. Il legno del Pino d’Aleppo è stato usato per le costruzioni navali: già le navi di Caligola ritrovate nel Lago di Nemi vennero costruite con tale legname. Il sottobosco arbustivo annovera diverse specie, tra le quali l’Orniello, la cui colorazione autunnale giallo dorata è estremamente suggestiva.
Sedersi nei pressi della Croce del Tuscolo, può essere un’occasione da dedicare all’osservazione degli invertebrati presenti nel pratone. Si possono incontrare dei coleotteri simili al celebre Scarabeo sacro, proprio nell’atto di foggiare a pallottola pezzi di sterco e di rotolarli fino all’interno della propria tana per alimentarsene o deporvi le uova. Sempre tra i coleotteri vi sono i Carabidi, con lunghe zampe atte alla corsa e robuste mandibole ricurve che rivelano la loro natura di predatori; sono considerati molto utili all’agricoltura poiché si cibano di bruchi di farfalle come le Processionarie della Quercia e del Pino. Per quanto riguarda i Vertebrati, si possono osservare i cumuli di terreno smossi dalla Talpa, un mammifero insettivoro adattato alla vita sotterranea, con occhi piccoli e poco efficienti, le zampe anteriori atte allo scavo, le orecchie non visibili all’esterno. Volgendo poi lo sguardo al meraviglioso panorama si può assistere al volteggio della Poiana, un rapace diurno di medie dimensioni, o allo “spirito santo” del Gheppio, un piccolo falco in grado di fermarsi in verticale battendo le ali per avvistare più efficacemente le prede, costituite da piccoli roditori e lucertole. È inoltre presente nell’area la timida Lepre, che si nasconde a riposare sotto i cespugli di rovo. Nel bosco circostante e sui prati sono ben visibili le tracce delle scorrerie notturne del Cinghiale, che rovescia le zolle di terreno alla ricerca di bulbi, larve e vermi.

Localizzazione
Si può raggiungere il Tuscolo da Grottaferrata, Frascati e Monte Porzio Catone seguendo la segnaletica turistica. Si consiglia di raggiungere l’area salendo dal Piazzale G. Marconi di Frascati, proseguendo per via Catone e svoltando poi a destra per la Via del Tuscolo fino a raggiungere il piazzale omonimo adibito a parcheggio. Il piazzale dista circa 3 km dal centro di Frascati e non è raggiungibile con i mezzi pubblici.

Collegamenti
In automobile: da Roma attraverso la S.S. 215 “Tuscolana” (uscita n. 21 del G.R.A.) o con l’autostrada A1 Roma - Napoli (uscita Monte Porzio), seguendo poi le indicazioni per Frascati.
In treno: linea Roma-Frascati, con partenza da Roma Termini ogni ora e arrivo a Frascati dopo circa trenta minuti (per informazioni sugli orari telefonare al n. verde 848888088, oppure consultare il sito www.fs-on-line.it). Attraverso una scalinata si raggiunge in pochi minuti Piazzale Marconi.
In autobus: linea Roma-Rocca Priora (autolinee Cotral, num. Verde 800431784, tel. 067222153), con partenze da Roma dal capolinea presso la fermata “Anagnina” della metropolitana (linea A) e arrivo a Frascati (fermata Piazzale Marconi) dopo circa 20 minuti.

Tematismo
Botanico/Faunistico/Geologico/Paesaggistico

Informazioni per la visita
È prevista la visita guidata all’area archeologica del Tuscolo tutte le domeniche alle ore 10, con appuntamento sul piazzale omonimo. La visita, a cura del Gruppo Archeologico Latino, dura circa 2 ore ed è a titolo gratuito. Per ulteriori informazioni rivolgersi alla XI Comunità Montana del Lazio “Castelli Romani e Prenestini”, Via della Pineta n.69, 00040 Rocca Priora (RM), tel. 069470820, oppure all’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo I.A.T., sita in Piazzale G. Marconi, 1- 00044 Frascati, tel. 069420331.

Segnaletica
Sono presenti soltanto segnali stradali turistici.

Per approfondimenti
Siti internet: www.xicomunitamontana.lazio.it , www.castellionline.com, www.hurricane.it/castelliromani.
Pubblicazioni: Del Nero R., 1996. Tuscolo-Guida ai monumenti e al panorama. Ed. Libreria Cavour, Frascati; Marciano M., 1991. Guida archeologica del Parco Regionale dei Castelli Romani. Edizioni del Parco, Rocca di Papa (RM); AA.VV., 1996. Quattordici sentieri tra natura e archeologia dei Castelli Romani e Prenestini. Editore XI Comunità Montana del Lazio Castelli Romani e Prenestini, via della Pineta 69, Rocca Priora (RM); Bassani P., Lotti L., 1992. Alberi e arbusti del Parco Regionale dei Castelli Romani. Edizioni del Parco, Rocca di Papa (RM).


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