Settimio Severo dopo aver sciolto il corpo dei Pretoriani decise, agli inizi del III secolo, di far costruire un accampamento nelle vicinanze di Roma, al quindicesimo miglio della via Appia, per i legionari della "Seconda Legione Partica", in modo da avere, in caso di bisogno, i soldati sempre a disposizione.
L'opera fu realizzata utilizzando la pietra locale, il peperino, tagliato in grossi blocchi squadrati.
Delle costruzioni sono ancora visibili: imponenti resti del circuito murario esterno (ad es. nei pressi del Convento di S. Paolo), la Porta Principale sinistra, un arco a conci radiali in blocchi di peperino, la maestosa Porta Pretoria che si apriva direttamente sull'Appia, a tre fornici, quello centrale più largo (m. 6.40) per il transito dei carri, e due laterali più piccoli destinati al passaggio dei pedoni; dai fornici laterali attraverso delle porte si accedeva a degli ambienti più piccoli un m. 1.50 di larghezza dove era possibile salire al piano superiore della porta; i Cisternoni, il monumento di maggiore interesse di tutto l’impianto del Castrum e che rappresentano anche uno degli edifici più imponenti dei castra.
Scavati in parte nella roccia per una profondità di tre quattro metri, sono suddivisi all'interno in cinque navate, sono tuttora in uso e possono contenere oltre 10.000 mc. d'acqua., hanno una pianta quasi rettangolare, dove il lati lunghi misurano 47.90 m. e 45.50 mt, e i lati corti m. 29.62 e m. 31.90.
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