La chiesa di S. Maria della Rotonda era originariamente uno dei ninfei che Domiziano fece costruire per la sua villa; nel III secolo fu trasformato dai soldati della Legione Partica in edificio termale. Abbandonata fino al IX secolo fu riutilizzata, da alcune monache greche, che avevano portato con sé l'icona della Madonna, tuttora conservata all'interno. Continuarono poi nei secoli i cambiamenti che stravolsero completamente il suo aspetto originario, fino al 1938, quando un radicale restauro le diede l'aspetto attuale.
La costruzione si presenta come un blocco quadrato preceduto da un piccolo portico, sotto il quale si vede parte della muratura originale e un pavimento in mosaico, di epoca severiana, in tessere bianche e nere raffigurante mostri marini. L'interno è circolare con quattro grandi nicchie che si aprono agli angoli, mentre la copertura, originale, è una volta a cupola con occhio centrale.
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