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L'abitato che sorge sul lato occidentale del bacino del Lago di Albano, è stato identificato a lungo con il luogo dove sorgeva l'antica città di Albalonga, fondata da Enea e progenitrice di Roma. Nel periodo repubblicano, sul suo territorio verranno costruite un gran numero di ville fra cui quella di Pompeo; anche l'imperatore Domiziano se ne fece costruire una grandissima, di cui sono rimasti notevoli resti nei giardini pontifici.
La prima menzione è del 1037: in una Bolla papale viene indicata la Chiesa di S. Michele, la stessa che rimarrà come parrocchia del paese fino al 1600. Nel 1244 il borgo risulta proprietà dei Gandolfi, famiglia forse di origine ligure, ma alla fine del secolo entra fra i possedimenti dei Savelli, che lo manterranno, fra alterne vicende, fino al 1597, quando viene acquistato per debiti dalla Camera Apostolica; nel 1608 viene dichiarato proprietà inalienabile della Santa Sede.
Nel 1624 con Urbano VIII Barberini (1623-1644) avviene la svolta decisiva, la rocca viene trasformata su progetto di Carlo Maderno, diventando la residenza estiva del papa, e viene anche edificata la nuova villa di famiglia sull'area di quella che era stata di Domiziano. Nel 1660 Alessandro VII (1655-1667) ingrandisce il Palazzo Pontificio e le mura e incarica il Bernini di progettare la piazza antistante il palazzo e la Chiesa di S.Tommaso da Villanova.
Nel XVII secolo intorno alle proprietà pontificie molte famiglie nobili costruirono le proprie ville fra le quali: Villa Torlonia e Villa Cybo. Dopo la firma dei Patti Lateranensi, nel 1926, anche Villa Barberini divenne proprietà della Santa Sede entrando a far parte integrante dello Stato Vaticano. La deliziosa cittadina che si specchia nelle acque del sottostante Lago di Albano, ospitò uomini illustri tra cui Goethe, Stendhal, Winckelmann e M.d'Azeglio.
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