L’opera del pontefice Urbano VIII (1623-1644) non si ferma però soltanto all’attività edilizia. Il Papa sapeva bene cosa volesse dire affrontare un duro viaggio da Roma ai Castelli, egli infatti percorreva abitualmente la regina viarum, rendendosi così conto anche del cattivo stato in cui verteva la viabilità nazionale e locale. L’inesistenza di collegamenti tra Castelgandolfo e Albano Laziale, la grande passione che nutriva per le passeggiate a piedi sul costone del Lago, spinsero il papa a far realizzare ben due strade, la Galleria di Sopra e la Galleria di Sotto, per unire più agevolmente i due suddetti Castelli.
E’ il toponimo galleria, che le strade hanno conservato nei secoli, dovuto alle fronde degli alberi secolari che si uniscono appunto, quasi a formare ancora oggi delle gallerie arboree, a esplicare il progetto pontificio.
Il pontefice aveva in mente di realizzare due splendide strade alberate, allargando alcuni viottoli che almeno in parte ricalcavano l’andamento di percorsi romani preesistenti, che svolgessero la doppia funzione: di collegare i due feudi, (passando una in quota sul crinale del vulcano laziale, e l’altra a valle, per un lunghezza di circa 2 km ognuna) e di abbellire le sue proprietà, con la maestosità che gli alberi, avrebbero poi raggiunto nel corso secoli.
I due tracciati stradali rimasti sufficientemente inalterati nel tempo, lambiscono ancora oggi infatti, l’area della villa della famiglia Barberini.
Tra le due strade quella che risulta essere più suggestiva e forse, quella preferita dal papa nelle sue visite quotidiane ai vicini conventi e nelle sue gite per sentieri boscosi, è senz'altro la Galleria di Sopra, dove non poche sono le aperture visuali verso i poli naturali nel territorio circostante (Palazzolo - Malafitto). E’ evidente l’intenzione di creare un percorso che dia l’idea di essere unitario e continuo, quasi un muro di verde, ma che nelle stesso tempo attraverso degli affacci che strapiombano sul lago sottostante, che si presentano al viandante quasi improvvisamente, lasciano spaziare lo sguardo sullo splendido panorama lacustre, dando così un’idea di sconfinato.
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