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Lago di Albano
Lo specchio lacustre di origine vulcanica, le cui rive sono interamente percorribili ed in parte anche balneabili, fu sede di stanziamenti umani prima della nascita di Roma.

Un villaggio palafitticolo del XV secolo a. C. è stato rinvenuto nelle sue acque, mentre all'epoca romana risalgono i resti più importanti, tuttora visibili, fra i quali: due ninfei (il Dorico e il Bergantino), disegnati per la loro importanza anche dal Piranesi, un piccolo porticciolo e una banchina costruita con grossi blocchi squadrati di pietra, che testimoniano la presenza di ville importanti sorte sulle sue rive.

Il ninfeo "Dorico", è composto da un ambiente rettangolare scavato nella roccia coperto da una volta a botte; è databile intorno alla metà del I sec. a.C. Con buona probabilità si può supporre che facesse parte di una delle ville che sorgevano sul territorio. Le sue pareti sono intagliate con una doppia serie di nicchie sovrastate da un fregio dorico, sorretto da mensole e sormontato da una ricca cornice.

Per il ninfeo "Bergantino", invece, si può affermare che quasi sicuramente fu opera dello stesso Domiziano, che si ispirò a quello di Tiberio a Sperlon-ga. Una grotta naturale (una cava?) fu adattata a ninfeo con vasche e ambienti regolarizzati con murature in opera mista. Gli ambienti erano ricoperti con volte incrostate a finta roccia, le pareti laterali erano rivestite da enormi lastre di marmo: un mosaico policromo con scene marine costituiva il pavimento della vasca circolare. Gruppi scultorei (Polifemo, Scilla, Centauri) vivacizzavano e impreziosivano il ninfeo imperiale.

Il manufatto più importante è senz'altro l'Emissario, costruito nel IV secolo a. C.; per regolarizzare il livello delle acque, sbocca, dopo un lungo percorso sotterraneo in località "Le Mole" di Castel Gandolfo, così chiamata per la presenza di antichi mulini che sfruttavano la forza dell'acqua incanalata nel condotto.

L’oracolo di Delfi aveva predetto la vittoria dei Romani impegnati nella guerra contro Veio, qualora le acque del lago fossero arrivate al mare, fu così che introno al 398 e 397 a.C., venne realizzata quest’opera ciclopica di una lunghezza di quasi circa 1800 m. alto 1.80 m. e realizzato 128 m. sotto il livello del cratere del vulcano laziale. L’emissario è ventilato tramite 5 pozzi o sfiatatoi che ne facilitarono anche la costruzione, usati come scarico per la terra. Nel 1960, in occasione delle Olimpiadi, sulla sponde del lago furono fabbricati degli impianti sportivi dove si svolsero varie gare.

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