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È molto probabile che l'attuale Genzano sia sorto come agglomerato pre-urbano nei pressi del tempio di Diana situato sulle sponde del lago di Nemi. In seguito fu scelta dai romani come sede per magnifiche ville, come testimoniano i cospicui resti di quella dei Quintili in prossimità del centro abitato.
Il tempio di Diana e la villa imperiale, nonché il Nemus Aricinus e le campagne circostanti, furono raccolte per volere di Costantino sotto la potestà della Basilica di S. Giovanni di Albano. La prima notizia storica certa è del 1183: in una Bolla di Papa Lucio III (1181-1185) si parla di una "Turris" dei Gandolfi, del il "fundum gentianum" che viene donato ai monaci Cistercensi dell'Abbazia delle Tre Fontane a Roma. Nel corso del XIII secolo i monaci fecero edificare un castello con annesso un recinto fortificato, attorno al quale si formò via via il paese; le successive vicende vedranno Genzano oggetto di contese fra le famiglie baronali e fra queste ed il papato: fu così che Genzano passò dalla proprietà degli Orsini, a quella dei Colonna e dei Savelli.
Nel 1564 fu acquistato da Giuliano Cesarini, Marchese di Civitanova, che ben amministrando il paese, diede inizio ad un periodo di prosperità e tranquillità; nel 1565 furono concessi gli Statuti cittadini e successivamente, con il matrimonio di Livia Cesarini con Federico Sforza, si rafforzò il potere della famiglia. Gli Sforza-Cesarini opereranno in seguito una profonda opera di ammodernamento del borgo, con la costruzione del nuovo Palazzo baronale, rinnovando vecchi edifici religiosi e creandone di nuovi. Con la riapertura della via Appia, fiorì nuovamente il commercio, dato che era strettamente legato alle sorti della grande arteria stradale.
Nel 1828 Genzano ebbe il titolo di “città” da parte di Leone XII (1823 – 1829) e nel 1872 il nuovo Governo italiano ne cambi˜ il nome in "Genzano di Roma".
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