Il disegno del giardino Aldobrandini è un cospicuo esempio di architettura del verde del XVII sec.
Disposto su terrazzamenti che seguono la pendenza del terreno, ha delle parti estremamente geometriche che si perdono nella libera esplosione dei boschi di cipressi e querce che si estendono dietro la villa.
Il percorso dei viali intorno alla villa si sviluppava secondo un ellisse, mentre la parte antistante era sistemata ad aiuole che circondavano un piazzale per l'arrivo delle carrozze laddove oggi si estendono i terrazzamenti con una parte di aiuole all'italiana e i maestosi platani. I viali costeggiati da balauste con grandi vasi di agrumi e mirti accompagnano alle grandi fontane di cui se ne conservano ancora quattro di cui la maggiore è quella a facciata di ordine ionico con una grande nicchia che segna il termine del viale rettilineo di accesso.
Francesco D'Este nel 1631 scrive, a proposito della villa "...il luogo per la bellezza del sito, per le fabbriche, per l'acque, per li giardini, per la diversità e bizzarria de' viali... è il più bello di quanti m'abbia mai veduti"
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