Costruita dal cardinale Antonio Carafa sul finire del '500, fu in seguito di proprietà degli Acquaviva d'Aragona, poi del cardinal Taverna, dei Peretti Montalto, degli Odescalchi ed infine dei Grazioli. Passata attraverso varie vicende legate all'ultimo conflitto mondiale, venne dapprima occupata dagli sfollati, dopo il bombardamento di Frascati, rimase in seguito a lungo abbandonata, conserva ancora buona parte della sua decorazione pittorica realizzata tra la fine del 1500 e la prima metà del 1700. La prima fase, databile dopo il 1591, fu eseguita da Agostino Ciampelli con temi riguardanti la vita in campagna, in linea con il moralismo della Controriforma; successivamente intervenne un pittore bolognese, identificato con Antonio Carracci, che utilizzò i temi mitologici.
L'ultima fase pittorica è opera di G. Paolo Pannini, 1720-30, che decorò la galleria, fatta edificare al primo piano da Baldassare Erba.
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