L'attuale paese, che sorge su un rilievo collinare nella zona settentrionale dei Colli Albani, occupa in parte quello che fu il territorio dell'antica Tusculum. Il suo nome deriva da due famosi personaggi romani: Catone il Censore e Catone L'Uticense che nella zona avevano dei possedimenti. In una donazione dei Conti di Tuscolo del 1068, viene menzionato per la prima volta come "Monte Porculo".
Nel XII secolo diventa proprietà del Monastero di S. Paolo e viene citato come "Castrum Montis Porcii". Alla fine del XIV secolo, ormai completamente disabitato, passa alla famiglia Annibaldi, che probabilmente lo dotò di una nuova cinta muraria. Nei periodi successivi, il rapido spopolamento della zona porta al declino della cittadina che nel 1565 si riduceva alla sola cinta muraria e ad una torre. Il centro risorse per volere di Gregorio XIII (1572-1585) che nel 1579 fece costruire una Chiesa Parrocchiale, dando inizio così alla rinascita del centro abitato.
Nel 1581 Monte Porzio fu acquistato dal cardinale Marco Sitico Altemps e nel 1613 divenne proprietà del cardinale Scipione Borghese, che ne potenziò il borgo e i territori circostanti. Nel 1872, con l'annessione al Regno d'Italia, al nome del paese fu aggiunto l'appellativo di "Catone" per distinguerlo dall'omonimo centro nelle Marche. Venendo da Frascati, nelle vicinanze di Monteporzio, sulla destra sono ancora visibili i resti e gli imponenti terrazzamenti della villa di Matidia Augusta suocera di Adriano, sui quali sorge l'Osservatorio Astronomico, costruito poco prima dell'ultima guerra. A causa del forte inquinamento prodotto dall’illuminazione artificiale l’osservatorio non è mai entrato in funzione. Sono conservati nel suo interno una collezione di strumenti ottici ed astronomici, comprendenti quattro tavole astronomiche di A. Kirche del 1636.
Tra i punti di maggior interesse storico-artistico del paese si segnala il centro storico. L'agglomerato urbano, che non mostra traccia di mura, deve la sua forma compatta a un impianto difensivo preesistente, di cui non è rimasto purtroppo alcun segno. Il sistema viario interno, incentrato sull'asse che unisce il Duomo al Palazzo Borghese, ricalca lo schema urbanistico del tridente, tipico del periodo Barocco, presente già in altri due centri dei Castelli Romani: Genzano ed Albano. All'interno del tessuto urbano si segnalano il Palazzo Ricci-Moscatelli, costruito nel Settecento, il Palazzo Statuti e quel che resta della sede estiva del Collegio Inglese.
Dalla piazza antistante il Palazzo Borghese, ornata da una fontana e da numerosi lecci, si può ammirare il panorama della pianura sottostante chiusa a Nord dai monti Tiburtini e Prenestini. Nel territorio comunale ancor oggi, come nell’antichità si possono ammirare le splendide residenze delle nobil famiglie romane quali Villa Vecchia, Villa Mondragone, Villa Taverna – Borghese – Parisi con i loro interessanti parchi; facenti parte del complesso delle ville Tuscolane.
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