Il Palazzo, forse opera dello stesso Rainaldi, richiama nella mole i castelli medioevali, anche nella posizione stessa all'ingresso principale della città, quasi a ribadire il suo dominio politico e fisico sulla popolazione. La facciata principale in pietra sperone, molto sobria, ha come unico elemento caratterizzante il portale, decorato a bugne lisce e con ai lati il drago e l'aquila simboli araldici della famiglia Borghese. Il portale, la balaustra del balcone, i simboli araldici e lo stemma borghese ormai andato perso sono opera dello scalpellino Girolamo Falciani, che aveva già lavorato per la famiglia Borghese. Il palazzo per diversità varie non venne mai abitato dai Borghese, che ne fecero una casa d’affitto, e nel 1845 dato il pessimo stato in cui verteva, lo affittarono come fienile.
L’interno del palazzo è caratterizzato da una peculiarità costruttiva che al momento non ancora spiegabile, la parte centrale della costruzione, e la finestra in particolare con il balcone, non riportano una corrispondenza interna, non sono coincidenti con il centro del salone, ma spostati verso destra.
Inoltre la facciata principale non è pensata simmetricamente rispetto ad un asse centrale. La parte sinistra della facciata è decorata da quattro finestre per piano, la destra da tre. Si può ipotizzare, in assenza di documenti che fu oggetto di lavori di trasformazione nel XVII per allinearlo alla strada che porta alla chiesa di S. Antonino e San Gregorio Magno del 1666.
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