Pur non vantando un passato illustre, il territorio di Ciampino è stato sempre attraversato da grandi vie di comunicazione: prima fra tutte, la "Regina Viarum", importante direttrice di commerci e traffici con il Sud della Penisola e le provincie orientali dell'impero romano, la via Latina che metteva in comunicazione l'Agro Romano con la Valle del Sacco e l'entroterra italico, ultima, ma non per importanza, l'antichissima Via Mola Cavona. Nata in età preromana come via di transumanza, collegava i Monti Tiburtini con le pianure costiere.
I primi insediamenti stabili si ebbero in epoca romana con la costruzione di numerose ville, che a partire dall'eta republicana andarono progressivamente occupando il territorio. Si ricorda fra le tante quella di Voconio Pollione, quella della gens Valeria e quella della Gens Captia.
Nel medioevo la popolazione, prevalentemente rurale, si concentrò in pochi punti fortificati come la Torre Sassone o la Torre Messer Paolo, controllate dai baroni dei Castelli Romani. Una particolare rilevanza assume il mulino posto lungo la via Cavona, citato nei documenti sin dal 1028. Nel XVII secolo, con la costruzione delle ville signorili si apre una nuova stagione, che segna la nascita vera e propria di Ciampino: all'incrocio tra le vie Anagnina e Cavona sorge Villa Senni in cui visse Giovanni Giustino Ciampini (Roma 1633-1698), prelato, scienziato ed archeologo molto apprezzato nel mondo intellettuale dell'epoca. A lui deve il nome l'attuale città.
Il centro abitato vero e proprio è di recentissima formazione, fra il 1861 ed il 1892 si consolida il nodo ferroviario, tuttora importante per le comunicazioni con il Meridione, mentre nel 1916 viene inaugurato l'aereoporto ed aperta una stazione dei Carabinieri.
Alcuni anni prima era stata costituita una "Società Anonima Cooperativa Colli Parioli" con lo scopo di acquistare terreni da lottizzare per edificare delle costruzioni che seguissero i principi della "città giardino" di Howard, al fine di far sorgere la "Città Giardino di Ciampino". Il progetto fu destinato purtroppo al fallimento dato che la maggior parte degli esigui abitanti era costituita da lavoratori stagionali impiegati nei lavori agricoli e nel terziario. A questa seguirono altre lottizzazioni delle tenute circostanti, a causa del sempre crescente afflusso di persone, che lo sviluppo della zona attirava. Con la costruzione della Cantina Sociale nel 1938, l'ampliamento del tronco ferroviario e l'apertura dell'ippodromo "delle Capannelle", tramontò definitivamente l'idea della "città giardino" e il paese si avviò a diventare un grande agglomerato urbano alle porte di Roma.
Del passato rimangono purtroppo pochi monumenti sparsi sul territorio, fra i quali è doveroso ricordare la Mola Cavona che sorge lungo l'omonima strada; oggi ridotto a rudere, era in passato l'unico mulino della zona, al centro di continue dispute tra L'Abbazia di Grottaferrata e la comunità di Frascati per il suo uso; il Casale Maruffi, costruzione cinquecentesca, con struttura a nucleo chiuso che si articola intorno ad un giardino centrale.
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