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È il paese più alto dei Castelli Romani (m. 768 s.l.m.). È stato edificato sulla vetta di un colle di origine lavica; il luogo è posto a cavallo tra le pendici esterne e quelle interne del massiccio vulcanico dei Colli Albani. Costituisce un punto nodale per il controllo del territorio. Viene quasi certamente identificata con l'antica Corbium, a lungo contesa tra Romani e Latini da una parte, Equi e Volsci dall'altra; fu occupata da Coriolano nel 486 a.C. durante la marcia su Roma e distrutta dal console romano Orazio Pulvillo nel 454 a.C. Sui resti dell'abitato fu costruita una villa imperiale che si aggiungeva alle numerose che arricchivano il territorio circostante. Nel medioevo il sito fu fortificato dai Conti di Tuscolo, passando poi agli Annibaldi. Il suo nome Rocha Periura compare per la prima volta nel 1191, è del 1269 l'attestazione del nome di Rocca Priora. Nel 1382 passò ai Savelli che la tennero fino al 1596, anno in cui divenne proprietà della Camera Apostolica. Durante questo lasso di tempo accaddero due vicende storiche molto importanti per Rocca Priora: la distruzione operata dai Lanzichenecchi nel 1527 e l'emissione dello "Statuto" nel 1547. Nel XIX secolo fu venduta in parte a Luciano Bonaparte, fratello di Napoleone, ed in parte alla famiglia Rospigliosi, che ne mantenne il controllo fino all'Unità d'Italia.

Sul vicino Monte Ceraso doveva sorgere probabilmente un luogo di culto dedicato alla dea Fortuna, dal momento che nei boschi circostanti si sono trovati resti di decorazioni architettoniche quali capitelli e colonne di marmo. Sul Colle della Mola fu scavato un insediamento dell'età del bronzo, datato tra il XV e il XII secolo a.C., il primo dell'epoca scoperto nei Colli Albani.

Una passeggiata in particolare merita il centro storico. L'agglomerato urbano, che risente delle vicissitudini intercorse nella storia, conserva buona parte della trama edilizia medioevale tipica di un impianto difensivo con il punto focale nel castello e la maggior parte delle strade che convergono su di esso. Testimonianza dell'antico passato della cittadina sono alcuni resti di mura situati presso il belvedere e un arco ogivale con lo stemma dei Savelli, che si apre in corrispondenza del tracciato murario del borgo antico.

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