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La città sorge su uno sperone roccioso, propaggine del Monte Artemisio, che domina la Pianura Pontina. Fondata, secondo un'antica leggenda, da Atlante Italo pronipote di Noè, fu città volsca, con il nome di Velester, molto potente e fiera della propria libertà che contrastò per lungo tempo l'espandersi di Roma fino al 338 a.C., quando fu definitivamente conquistata. Nei secoli della repubblica e dell'impero nel territorio furono costruite numerose ville patrizie; in quella degli Octavii Ottaviano Augusto trascorse gli anni giovanili. La città continuò a godere di una larga autonomia e di un benessere testimoniato dai numerosi templi e dall'anfiteatro. Con la caduta dell'impero romano Velletri seguì la sorte degli altri centri abitati, nel 455 d.C. i Vandali di Genserico la saccheggiarono; con l'espandersi del cristianesimo, divenne sede vescovile e, nel VI secolo, passa sotto il diretto controllo del papa.
Dopo il 1183 la città diviene Comune autonomo e vengono redatti gli Statuti; nel corso del medioevo Velletri, pur rimanendo sempre fedele al papato, sarà sempre fiera e gelosa della propria libertà, infatti non fu mai dominata da un feudatario ma ebbe un suo governo cittadino. Coinvolta nelle lotte per la supremazia sul Soglio Pontificio, subì numerosi assedi e devastazioni da parte del Comune di Roma e dei Colonna, riuscendo sempre a risollevarsi. Nel XVI secolo le vennero soppresse molte libertà e lo Stato Pontificio esercitò un potere più esplicito; in quest'epoca viene ricostituito il Monte di Pietà, fallito nel 1527 e che, fondato nel '400 fu la prima istituzione di tal genere in Italia.
Nel 1744 Velletri e i suoi dintorni furono teatro di una lunga battaglia combattuta fra gli spagnoli e gli austriaci, nel quadro della guerra fra gli Asburgo e i Borboni; dopo la Rivoluzione Francese anche la città insorse, proclamando la Repubblica che perdurò, fra alterne vicende, fino al 1814, per poi essere di nuovo proclamata nel 1849. Durante l'ultima guerra mondiale Velletri venne pesantemente bombardata e, oltre la perdita di buona parte del patrimonio storico, subì anche la morte di molti abitanti.
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