Di fianco al tempietto bramantesco sorge l’arcaica chiesa di S. Michele Arcangelo, molto probabilmente sui resti del tempio di Sango, antica divinità che si può individuare con il Semo Sancus dei Sabini, ma un’altra tesi sostiene che la chiesa sorga sulla sagrestia e l’oratorio della vicina S. Maria del Sangue.
Tra queste incerte notizie la prima data certa che si può citare è il 1065 anno i cui viene emessa la Bolla di Alessandro II (1061 – 1073) in cui viene menzionata questa chiesetta.
Nel 1524 fu aperto un nuovo ingresso principale, spostato l’altare maggiore e chiuse le due porte laterali.
S. Michele Arcangelo fu rasa al suolo nel 1825 perché in evidente stato di rovina e venne ricostruita dall’architetto Giuseppe Andreoli nel 1834.
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