Il territorio delle DOC> Uno sguardo d'insieme
Colli Albani D.O.C.


Il grande sistema vulcanico dei Castelli Romani, nella zona ove si produce il vino DOC Colli Albani, ha un clima caratterizzato dall’influenza del lago di origine vulcanica posto tra Castelgandolfo ed Albano.

Nei terreni di origine vulcanica della zona abbondante è la presenza del Cappellaccio, roccia incoerente che, portata in superficie grazie all'azione di mezzi meccanici di adeguata potenza, nell'arco di un paio d'anni si disgrega e forma un ottimo terreno particolarmente adatto alla coltura dei vigneti. Così, mentre in precedenza i vigneti erano impiantati in fosse scavate a mano, e quindi la loro diffusione era necessariamente limitata, a partire dal secondo dopoguerra, la coltivazione della vite si è ulteriormente diffusa.

Il territorio di produzione del “Colli Albani”, comprende i Comuni di Albano, Ariccia ed in parte quelli di Roma, Pomezia, Castelgandolfo e Lanuvio. Lungo la strada Nettunense si protendono, infatti, come le dita di una mano, i principali Comuni dei Castelli Romani, arrivando a lambire la via Ardeatina ed in alcuni casi sorpassandola.

I vitigni base sono generalmente quelli diffusi nei Castelli Romani anche se le percentuali d’assortimento sono diverse e fra i Trebbiani figurano anche quelli romagnolo e di Soave.

I metodi di allevamento sono comuni a quelli di altre zone ed identiche le tendenze di conversione dei tendoni in filari sia a cordone speronato che cazenave e gouyot, i metodi di vinificazione, caratterizzati da una maggiore influenza delle cantine sociali, sono prevalentemente effettuati mediante la vinificazione in bianco ed il raffreddamento della fermentazione. Anche qui è consentita la spumantizzazione con la denominazione d’origine. Nella zona dei Colli Albani la vendita diretta non è molto diffusa, come poche sono le vendite stagionali denominate “fraschette”, mentre vi sono alcuni locali di antichissima tradizione.
L’importanza del vino nella zona del “Colli Albani” trova bellissime testimonianze negli affreschi dedicati al dio Bacco che ornano, sulla piazza di Ariccia, il bell’edificio già sede della Locanda Martorelli che fu ritrovo nell’’800 di artisti di tutto il mondo accomunati dal “Grand Tour” e dall’entusiasmo per il vino Albano.


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